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Ottavio Cirio Zanetti

Ottavio Cirio Zanetti era nato a Genova il 15 settembre 1983. Cinefilo onnivoro fin da ragazzo aveva corredato persino il suo esame di maturità con tesine su film riguardanti ogni materia (letteratura, arte, matematica). Subito dopo aveva cominciato a lavorare nel cinema con Michele Soavi, Marco Ponti, e più spesso con Lina Wertmüller. Negli stessi anni aveva cominciato a scrivere di arte e di cinema su Kataweb.
A 19 anni aveva realizzato il suo primo documentario su Emanuele Luzzati, il grande scenografo di teatro e di opera che più tardi disegnerà per Ottavio i titoli di coda de “Il miele del Luxembourg” cortometraggio di 22 minuti, thriller proustiano un po’ autobiografico girato nella Parigi di oggi, di ieri e dei “Tre moschettieri”, con un cammeo di Umberto Eco nella parte di sé stesso. Selezionato al Festival di Annecy (dove Ottavio era il regista più giovane) e unico film italiano selezionato per la rassegna del Ficep a Parigi.

Prima di realizzare documentari per la Rai, Ottavio aveva girato nel 2007 “Sipario”, un mediometraggio in cui si intrecciano quattro storie di ordinari litigi nel backstage e sulla scena di altrettanti teatri, con la partecipazione straordinaria di Valentina Cortese, Adriana Asti, Francesca Benedetti, Anna Nogara, Viviana Toniolo, Alfredo Arias e Luca Ronconi in veste di attore con musiche di Nicola Piovani. Nel 2009 il Festival Internazionale d’Arte di Bergamo assegna a “Sipario” due premi, a Valentina Cortese come attrice e a Ottavio per la regia.
Dal 2005 Ottavio era stato promotore del premio “Livio Zanetti”, riservato a giornalisti della carta stampate e di trasmissioni radiofoniche.
Come fotografo, nel 2015 Ottavio era stato invitato a lavorare con l’équipe del Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo.
Dal 1913 teneva una sua rubrica di critica cinematografica sulla testata on line “In più.net”.

All’università di Roma Tre aveva conseguito due lauree, una su Hitchcock “Il regista che sapeva troppo”, sui rapporti tra cinema e arte e “Tre passi nel genio”, sul cinema di Fellini tra fumetto, circo, teatro di rivista e varietà, che ha vinto il premio “Filippo Sacchi” con menzione speciale per la sua originalità e da cui Ottavio ha poi elaborato il libro “Tre passi nel genio”, arricchito di lunghe interviste con i collaboratori di Fellini, da Nicola Piovani a Milo Manara, da Lina Wertmüller a Paolo Villaggio, da Claudia Cardinale a Dante Ferretti, ecc. Tutti incontri che Ottavio aveva filmato per ricavarne un documentario su Fellini cui stava lavorando, chemio permettendo.

Il suo computer è ancora pieno di materiale di ricerca per quello che doveva essere il suo secondo libro su Fellini, “L’urbanistica di Fellini”. Nel dicembre 2019, invitato dall’Università di Toronto a partecipare a un convegno internazionale su Fellini, aveva fatto in tempo a scrivere due interventi che sono stati letti nel memorial in suo onore nelle giornate del Convegno.

È mancato il 24 gennaio 2020.

Le opere

Sipario

Mediometraggio (32 minuti) finito di girare nel 2007 a Genova, Roma e Venezia.
Amore, odio, divismo, vendette tra attrici, registi, commediografi, critici, raccontati dietro le quinte.
Con Adriana Asti, Francesca Benedetti. Anna Lisa Di Nola, Anna Nogara, Silvia Siravo, Viviana Toniolo, Alfredo Arias, Gianni Garko, Luciano Roman, Luca Ronconi. E con la partecipazione speciale di Valentina Cortese nella sua ultima apparizione al cinema.
Musiche di Nicola Piovani.
Premio alla carriera a Valentina Cortese.
Premio a Ottavio Cirio Zanetti come autore e regista al Festival Internazionale del Cinema d'Arte di Bergamo.

Il Miele del Luxemburg

Mediometraggio (22 minuti) in parte autobiografico, finito di girare a Parigi nel 2005.
Ottavio lo definiva "un thriller prostiano nella Parigi di oggi, di ieri e dei tre moschettieri".
Con Marilù Marini, Luciano Roman, Rodolfo De Souza,
René De Ceccaty
. E con la partecipazione speciale di Umberto Eco nel ruolo di se stesso. Musiche di Jean-Baptiste Lully, Charles Irenet, Jean Sablon.
Titoli di coda disegnati da Emanuele Luzzati.

OttavioCirioZanetti_libro

300 dichiarazioni d’amore al Cinema

Nel volume 300 dichiarazioni d’amore al Cinema (Erga edizioni) sono raccolte 300 recensioni di film che Ottavio Cirio Zanetti ha pubblicato sulla sua rubrica settimanale di critica cinematografica per la testata on-line “inpiù.it”. Raccoglie anche saggi più lunghi: quello preveggente sulla fortuna delle serie televisive di alta qualità, come Mad Men, quello su Hitchcock, inedito, oltre a quelli su Federico Fellini, che Ottavio, invitato al convegno organizzato dall’Università di Toronto, ha fatto in tempo a scrivere e che è stato letto nell’ottobre 2020 in sua memoria.
Da “Benur” (senz’acca) di Massimo Andrei (recensione del gennaio 2013) a “I due Papi” di Fernando Meirelles (recensione del 9 gennaio 2020), 7 anni di arguzie, curiosità, collegamenti, passando per una miriade di titoli vecchi e nuovi che a chiunque farà piacere scoprire o riscoprire.
Ottavio era uno spettatore onnivoro, precoce, regista, sceneggiatore e documentarista, sapeva cogliere e descrivere i particolari.
Sosteneva che lo spettatore si perdesse un bel pezzo di film alzandosi ai titoli di coda, e raccontava i film per stimolarci a inventare, a costruire altre storie, per andare altrove, in un gioco di realtà e finzione che diventa dichiarazione d’amore.

Associazione APS no profit
Ottavio Cirio Zanetti
per la ricerca scientifica,
la cultura e l’arte

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